Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: della

Numero di risultati: 269 in 6 pagine

  • Pagina 1 di 6

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

310835
Artusi, Pellegrino 50 occorrenze

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

La schiuma della pentola è il prodotto di due sostanze: dell’albumina superficiale della carne che si coagola col calore e si unisce all’ematosina

Pagina 002

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

I resti della carne, benchè dissugati, si possano utilizzare in famiglia facendo delle polpette. Le ossa minute, volendo, si possono mettere sopra la

Pagina 005

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Eccovi due ricette che, ad eccezione della quantità, poco differiscono l’una dall’altra.

Pagina 016

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Pepe e, a chi piace, l’odore della noce moscata.

Pagina 050

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Sale pochissimo o punto, a motivo della carnesecca e del brodo che sono saporiti.

Pagina 050

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

introdursi e minacciano di generalizzarsi; intendo della così detta visita di digestione entro gli otto giorni e della mancia ai servitori della casa

Pagina 063

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Una buona balsamella e un sugo di carne tirato a dovere, sono la base, il secreto principale della cucina fine.

Pagina 070

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Metà burro del peso della farina ed otto o nove piegature invece di sette. Pel resto vedi il numero precedente.

Pagina 077

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

dischi smerlati della grandezza all’incirca del qui accanto segnato, ponete nei medesimi il ripieno del numero anteced., opriteli con altrettanti

Pagina 081

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Preparate il lievito di birra come pei Krapfen N. 115, intridendolo con grammi 40 della detta farina.

Pagina 086

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Nel tempo della cacciagione un abile cuoco può metterla in forma riempiendola di uccelletti cotti in umido.

Pagina 108

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Invece della teglia potete servirvi della padella; ma allora otterrete una frittata il cui gusto riuscirà alquanto diverso.

Pagina 117

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Ogni sorta di carne va lardellata pel lungo della fibra, dovendosi scalcare per traverso.

Pagina 123

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Tagliategli il collo a metà, la punta delle ali e le zampe alla giuntura della coscia; poi, senza vuotarlo, apritelo lungo il dorso superficialmente

Pagina 124

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

si chiama in Firenze quella carne di vitella che, per essere alla estremità della coscia o della spalla verso le gambe, contiene tendini morbidi e

Pagina 150

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

pepe, un pizzico di parmigiano, alquanto prezzemolo tritato e friggetele nel burro in forma di frittata, della larghezza approssimativa della

Pagina 157

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Le uova scocciatele quando ritirate la balsamella dal fuoco, e alla metà della medesima date il color verde coi detti spinaci.

Pagina 161

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

È l’osso-buco un pezzo d’osso muscoloso e bucato dell’estremità della coscia o della spalla della vitella di latte, il quale si cuoce in umido in

Pagina 163

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Se dopo cotti in questa maniera vi aggiungerete un poco di sugo di carne oppure un poco della salsa di pomodoro N. 80 non sarete più nelle regole

Pagina 170

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Dopo l’unità della patria mi sembrava logica conseguenza il pensare all’unità della lingua parlata, che pochi curano e molti osteggiano, forse per un

Pagina 203

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Il punto della cottura sì conosce dagli occhi che schizzano fuori, dalla pelle che si distacca toccandola e dalla tenerezza che acquista il pesce

Pagina 206

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

, oltrechè aprirsi tutti durante la cottura, tramandano, molto più che fatti in umido, quel fetore della putrefazione, ossia della carne faisandée, come

Pagina 227

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Dicono che il fegato della lepre non si deve mangiare perchè nocivo alla salute.

Pagina 229

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Questo gallinaceo originario della Numidia, quindi erroneamente chiamato gallina d’India, era presso gli antichi il simbolo dell’amor fraterno

Pagina 233

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Quando il babà è sformato, se è ben cotto, deve avere il colore della corteccia del pane; spolverizzatelo di zucchero a velo.

Pagina 243

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Prendete grammi 100 di pan di Spagna e tagliatelo a fette della grossezza di mezzo centimetro. Servitevi di una teglia di rame di mezzana grandezza

Pagina 250

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Dei taglierini fatene per un uovo, ma poco più della metà basteranno.

Pagina 250

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Odore della scorza d’arancio o di limone.

Pagina 258

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

consistenza che collocherete sopra il monte della farina, entro a una catinella, coprendolo con uno strato della medesima. Questa

Pagina 258

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Pasta frolla metà della ricetta A del N. 356, oppure l’intera ricetta B dello stesso numero.

Pagina 265

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Servitevi della pasta frolla N. 356 nel quantitativo della ricetta A, distendetela col matterello alla grossezza di uno scudo e tagliatela collo

Pagina 268

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Servitevi della medesima pasta frolla indicata nella precedente ricetta e per ripieno, invece della marmellata, ponete il marzapane descritto al N

Pagina 269

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Prendete la dose intera della ricetta B del N. 356, o la metà della ricetta A, e in ambedue servitevi, come si è detto, di un uovo intero e un torlo

Pagina 270

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Le noci tritatele alla grossezza della veccia all’incirca. L’arancio tagliatelo a dadettini.

Pagina 274

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

La patata è il tubero di una pianta della famiglia delle solanacee originaria dell’America meridionale d’onde fu introdotta in Europa verso la fine

Pagina 293

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

L’odore della vainiglia.

Pagina 294

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Eccovi le dosi della crema: Latte, decilitri 5. Zucchero, grammi 85.

Pagina 304

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

In Toscana, ove, per ragione del clima ed anche un poco perchè hanno avvezzato così lo stomaco, a tutte le vivande si dà il carattere della

Pagina 304

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

M’apparecchiava a sostener la guerra Sì del cammino e sì della pietate,

Pagina 310

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Allorchè saranno ridotte a pasta impalpabile, scioglietele con un terzo della detta acqua e passatene il sugo da un canovaccio strizzandolo bene

Pagina 337

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Lavate con accuratezza la caldaia e rimetteteli al fuoco per restringerli quanto basta, e per conoscere poi il punto preciso della consistenza che

Pagina 339

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Allora imbottigliatela e anche qui avrete un’altra prova della sua sufficiente densità, se la vedrete scendere con difficoltà per l’imbuto.

Pagina 340

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Servitevi della ricetta N. 418, e cioè fate una crema con

Pagina 348

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Cannella di Ceylan ossia della regina, grammi 50. Pepe garofanato, grammi 30.

Pagina 357

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Se vi aggiungete altre specie di droghe eccetto che il macis, cioè l’arillo della noce moscata, che è ottimo, non farete nulla di veramente buono; vi

Pagina 357

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

vostro, così non posso distaccarmi da voi senza augurarvi che conserviate a lungo gl’invidiabili pregi della florida salute e della bellezza.

Pagina 371

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Direttore dell’Arte della Stampa 1891

Pagina III

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Filetto. Muscolo carnoso e tenero che resta sotto la groppa dei quadrupedi; ma, per estensione, dicesi anche della polpa dei pesci e dei volatili.

Pagina IX

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Lardone. Falda grassa e salata della schiena del maiale.

Pagina X

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Zucchero vanigliato. È zucchero biondo a cui è stato dato l’odore della vainiglia.

Pagina XI

Cerca

Modifica ricerca